Lo sconto in fattura e la cessione del credito sono le due alternative all’impiego dei benefici fiscali nella dichiarazione dei redditi. Prima di iniziare a parlare di questo importante argomento diciamo che ad oggi (dicembre 2021) è in discussione la legge di bilancio statale che dovrebbe estendere l’impiego del bonus ristrutturazioni fino a tutto il 2024. È altresì in discussione la possibilità di aumentare i controlli per il calcolo corretto delle detrazioni fiscali; molto probabilmente le richieste di accesso ai benefici dovranno essere corredate dal visto di conformità e dall’asseverazione dei costi da parte di un professionista. Vorrei inoltre segnalarti che abbiamo pensato di raggruppare tutti gli argomenti inerenti al bonus ristrutturazioni in un’unica categoria, potrai accedervi seguendo questo link: bonus ristrutturazioni.
UTILIZZANO DEL BONUS IN DENUNCIA DEI REDDITI
Impiego classico del bonus ristrutturazioni è quello che comporta la detrazione delle proprie tasse nella fase di denuncia dei redditi; è permesso spalmare i benefici fiscali nei 10 anni successivi all’esecuzione dei lavori. Giusto per capire meglio la procedura facciamo un esempio pratico. Ammettiamo che l’importo totale della ristrutturazione sia pari a 50.000 €; si presume che a monte vi sia la regolarità della pratica edilizia, che il bonifico sia stato emesso nella maniera corretta (bonifico parlante) e che l’impresa abbia prodotto le fatture. Arrivati a questo punto dovremo caricare, probabilmente con l’ausilio di un professionista, il valore corrispondente al 50% delle somme pagate nel nostro cassetto fiscale; in parole povere, se l’operazione è stata eseguita correttamente, avremo a disposizione la somma di 25.000 € divisa in 10 rate di 2.500 € ciascuna. Ogni anno potremmo detrarre dal nostro Irpef 2.500 € fino al decimo anno.
SCONTO IN FATTURA
Per ottenere lo sconto in fattura occorre che l’impresa che esegue i lavori sia disposta ad accettare i crediti fiscali applicando una riduzione sul prezzo. Anche in questo caso facciamo un esempio pratico. Ammettiamo, come nel caso precedente, che l’impresa chieda 50.000 € per l’esecuzione dei lavori e che sia disposta ad applicare uno sconto del 50%; fattivamente dovremmo versare all’impresa solamente 25.000 € e contestualmente cederemo 25.000 € di crediti fiscali all’impresa stessa. Le percentuali di cessione potrebbero essere diverse dal 50% se il committente valutasse più conveniente tenere una parte dei crediti. Giusto per chiarire il tutto potremmo dire che è possibile concordare uno sconto inferiore al 50%, ad esempio 30%, tenendo parte dei crediti nel nostro cassetto fiscale.
CESSIONE DEL CREDITO
Altra alternativa dell’utilizzo del bonus ristrutturazioni al 50% è quella della cessione del credito ad una banca, intermediario finanziario o privato. Partendo dal presupposto di avere accreditati gli importi della detrazione del nostro cassetto fiscale, abbiamo la possibilità di monetizzare queste cifre cedendole, per esempio, ad una banca. La particolarità della cessione del credito è che non ci viene mai riconosciuta la cifra totale ceduta ma una sua parte che in genere corrisponde all’ 80%. Se possediamo crediti fiscali per 50.000 € molto probabilmente la banca ci offrirà 40.000 €. Il vantaggio di questa operazione è che possiamo recuperare in tempi rapidi buona parte delle somme impiegate nella ristrutturazione a discapito della rinuncia al 20% del totale dei crediti fiscali. A questo punto bisogna fare un piccolo appunto riguardo lo sconto in fattura perché l’impresa che esegue i lavori, nella stragrande maggioranza dei casi, cercherà di monetizzare il credito acquisito. Come avrai intuito l’impresa avrà un incasso inferiore dall’esecuzione dei lavori perché la banca riconoscerà anche ad essa l’80% dei crediti fiscali. In genere le imprese che propongono lo sconto in fattura si tutelano con una maggiorazione dei costi per sopperire alla “perdita” relativa alla cessione dei crediti alla banca.
Queste erano a grandi linee le varie opportunità che il bonus ristrutturazione offre; sono presenti tre variabili che hanno, come comune denominatore, quello di offrire un beneficio economico di notevole importanza.